Training abitativo

Cos’è e come funziona

Il servizio è rivolto agli adulti con disagio psichico e comportamentale. Si può accedere sia in forma privata sia attraverso la domanda ai servizi sociali.

Il “laboratorio” dà sostegno al processo di separazione dalla famiglia e al percorso di autonomia personale. Le attività comprendono l’acquisizione e lo sviluppo di competenze per la gestione del quotidiano, al fine di facilitare l’inserimento in una residenza comune.

L’attività del Training Abitativo è stato avviata, in forma sperimentale, nel febbraio 2000, finanziata con i fondi residui di bilancio SAISH 1999 e successivamente inserita come attività stabile all’interno dello stesso servizio.

Il progetto è nato per venire incontro a necessità e quesiti ricorrenti posti dai genitori e dai servizi stessi, come:

  • Cosa succederà a nostro figlio quando non saremo più noi ad occuparci di lui?
  • Dove andrà a finire?
  • Come evitare che persone con disagio psichico o fisico, ma con discrete capacità residue, vadano a finire in strutture residenziali poco adatte alle loro necessità per il solo fatto di non essere state abituate a vivere insieme agli altri in condizioni di relativa autonomia?
  • Come facilitare l’inserimento degli utenti in case famiglia o comunità?
  • Come rendere possibile che utenti in possesso di una loro casa possano vivere il loro futuro nella propria abitazione, invece di essere costretti ad un inserimento in una struttura residenziale?

Negli anni molti degli utenti del servizio hanno usufruito della possibilità di essere inseriti in una casa famiglia. Gli altri, per dinamiche familiari o per difficoltà di separazione, hanno rinunciato a questa possibilità.

Molti degli utenti hanno intrapreso un cammino di tutto rispetto, dimostrando capacità e risorse inimmaginabili all’inizio del percorso, evitando così ricoveri continui e progredendo verso una maggiore autonomia e stabilità clinica.

Finalità e obiettivi generali

  • Offrire agli utenti un luogo, simil-familiare, dove poter sperimentare “praticamente” come raggiungere quell’autonomia personale, sociale e relazionale in grado di consentirgli di vivere in futuro da soli in casa propria.
  • Preparare l’utente a un lento distacco dalla famiglia di origine, ormai non più in grado di seguirlo.
  • Offrire ai partecipanti una nuova modalità di inserimento in comunità che li preservi dalla solita esperienza traumatica che spesso crea fratture, difficoltà di armonizzazione dovute all’incompatibilità tra i soggetti, intolleranza e conseguenti espulsioni.

Obiettivi specifici

  • Promuovere l’autonomia personale, relazionale e sociale possibile in relazione alle condizioni degli utenti.
  • Favorire la definizione, la condivisione ed il rispetto delle regole di convivenza.
  • Partecipare ad attività comuni da svolgersi in una dimensione domestica di tipo familiare.
  • Individuare percorsi formativi e di apprendimento, studiati ad hoc sulla base delle capacità residue, allo scopo di favorire il mantenimento delle capacità cognitive e l’integrazione con la realtà sociale.
  • Incoraggiare l’attivazione di rapporti sociali nel contesto territoriale.
  • Proporre e facilitare la partecipazione ad attività di gruppo, sportive, ricreative ed occupazionali, sia organizzate internamente alla struttura che in altri luoghi del quartiere.

Attività

  • La gestione della casa: pulizia degli ambienti, spesa, preparazione pasti, gestione economica, organizzazione lavori.
  • Le regole di convivenza: rispetto dei turni e degli orari, rispetto dell’altro, rispetto e attuazione del progetto personale e del gruppo.
  • Le abilità strumentali: usare il denaro, il telefono, gli utensili domestici, i mezzi di trasporto, ecc.
  • Le relazioni e la socializzazione: partecipazione allo “spazio della parola”, alle gite, alle attività ricreative; andare al cinema.
  • Gli aspetti cognitivi: giochi di società, tenere la contabilità, usare il computer per scrivere il proprio diario.
  • Gli aspetti fisici: attività di nuoto e di ginnastica, passeggiate, gruppo di ballo.

Gli utenti del gruppo partecipano inoltre anche ad altre attività organizzate o internamente dalla Cooperativa Cecilia o da altre strutture del territorio, come la piscina.

Tipologia e numero di utenti

L’attività è rivolta attualmente a 7 persone con handicap medio/grave di entrambi i sessi, maggiorenni, con un quadro psicopatologico misto, (legge n° 5, 104/92) affetti da disturbi psichici e comportamentali medio gravi e/o
ritardo mentale e cognitivo medio grave.

Organizzazione e orari

L’attività si svolge tutto l’anno, con un orario settimanale di 22 ore con l’aggiunta, per alcuni utenti, di una prestazione di quattro ore per l’attività di piscina o canto.

L’organizzazione prevede:

  • lunedì, martedì e venerdì dalle 15:00 alle 20:00 (15:00 – 16:00 accompagnamenti e accoglienza);
  • il giovedì dalle 9:00 alle 16:00 gite fuori porta, visite a musei, cinema ecc.
  • il mercoledì dalle 9:00 alle 12:00 la piscina; dalle 15:00 alle 19:00 canto.

Occasionalmente si realizzano uscite serali (teatro, cena, festa di compleanno). Gli accompagnamenti vengono svolti con i mezzi pubblici, mentre per la gita dei giovedì vengono utilizzati due mezzi della cooperativa.

Come accedere al servizio

La domanda va presentata al Segretariato sociale, presso le sedi di via Tuscolana, 950 (all’interno del Poliambulatorio S.Raffaele) e di va Tommaso Fortifiocca, 71, su modulistica predisposta, allegando la documentazione richiesta.

La partecipazione alle attività del laboratorio prevede anche l’accesso diretto in forma privata.

Contatti del servizio

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Telefono (per informazioni): 06-71280558
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