Roma, la prima casa protetta per genitori detenuti con figli

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Genitorialità e carcere: la Casa di Leda

Con determinazione dirigenziale N° 2295 del 26 luglio 2016 è stato assegnato all’ATI composta dalla Cooperativa Cecilia Onlus, quale capofila, dall’associazione di volontariato A Roma Insieme Leda Colombini, da PID pronto intervento disagio coop sociale ONLUS e dall’associazione di volontariato Ain Karim, l’immobile sito in via Kenia da adibire alla convivenza di genitori detenuti con figli minori ai sensi dell’art. 4 della legge 62/2011.

A quattro anni dalla legge 62 e a tre anni dal decreto 8 marzo 2013 ad oggi l’istituzione delle case famiglia protette per le madri detenute e i loro figli è rimasto un obiettivo al quale, nonostante, fosse previsto da una legge del 2011, non è mai stata data attuazione.

Grazie all’impegno profuso dal Comune di Roma, si realizzerà la prima casa protetta per accogliere genitori detenuti con figli da 0 a 6 anni in alternativa al carcere.

Un raggruppamento di realtà associative impegnate nella promozione della genitorialità in carcere e dei diritti dei bambini figli dei detenuti, hanno condiviso e sostenuto un progetto, elaborato dal Presidente della Consulta Penitenziaria di Roma Capitale e responsabile area giustizia della cooperativa Cecilia Lillo Di Mauro (che sarà il responsabile della struttura), per la realizzazione di una casa famiglia protetta intitolata all’on. Leda Colombini. Quest’ultima, negli ultimi venti anni della sua vita, si è impegnata tanto con l’associazione A Roma Insieme, di cui era presidente, a favore delle madri e dei bambini detenuti presso la sezione nido di Rebibbia Femminile e per promuovere leggi affinché nessun bambino varcasse più la soglia di un carcere.

Le attività previste saranno finanziate dalla Fondazione Poste Italiane con 150.000,00 euro annui, gli arredi sono stati donati da IKEA mentre il Comune di Roma si farà carico dei costi delle utenze.

Siamo consapevoli della responsabilità che ci siamo assunti e ci impegniamo sin da ora a realizzare, in collaborazione con gli enti sopra nominati e il Municipio Roma IX, dove è ubicata la struttura, un modello di intervento che può essere trasferito in altri contesti del territorio italiano.

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Articolo scritto da: Cooperativa Cecilia

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